Vi racconto la mia storia: l’inizio di un percorso di scelte consapevoli e amore per se stesse

Iniziare a parlare di cancro e rinascita è sempre emozionante. E non solo per la serie di ricordi che mentre scrivo si affollano nella mente, ma per la consapevolezza che nulla più dell’esperienza condivisa possa aiutare chi vive il cancro in prima persona e chi invece lo fa da care-giver.
Ho incontrato il cancro nella mia vita a trent’anni. Ero già sposata e madre di due bimbi (all’epoca di 4 e 3 anni). Lavoravo come assistente alla comunicazione in una scuola superiore e da diversi anni continuavo la mia attività di giornalista e scrittrice. Avevo già pubblicato il mio primo romanzo. Eravamo nel 2016. Non ho mai vissuto il cancro come una maledizione o una malattia, per quanto lo sia eccome (una malattia)! Ma ho da subito cercato di “far della caduta un passo di danza” e Feeling Nova ci ricorda proprio questo: la gioia della rinascita. Sì rinascita. Festeggio il 12 febbraio (data della mia operazione con svuotamento della mammella e eliminazione di due linfonodi) come un non compleanno, il giorno in cui ha avuto inizio la mia nuova vita. Ogni paziente oncologico non è più lo stesso dopo una diagnosi e soprattutto dopo le cure. Io so, oggi, di essere migliore. Vivo la vita con una consapevolezza maggiore e con la certezza che è un dono sempre, anche quando ci sembra vada tutto storto. Ho perso amicizie vecchie ma conquistato nuove ‘sorelle di corsia’ nei giorni in ospedale e con loro riesco a parlare liberamente dei problemi legati alle cure (sono all’ultimo anno di Terapia ormonale sostitutiva seguita a 30 radioterapie).
Il primo passo verso la rinascita è stato però cambiare la mia alimentazione. Non viene comunicato sempre e non a tutte le pazienti oncologiche (politiche diverse in diverse aziende ospedaliere) ma per fortuna il mio medico mi ha da subito avvisata della fondamentale importanza del cibo per la riuscita delle cure e soprattutto per evitare la recidiva. Ma andiamo al sodo. Cosa dovremmo o non dovremmo fare?

Le informazioni che sto per darvi sono tutte prese dal Codice Europeo contro il Cancro, integrate ovviamente con l’esperienza diretta (ho dovuto cambiare radicalmente alcune mie abitudini).
Primo, non fumate. Fa male e si sa ma quando il tuo corpo sta cercando di reagire, inserire sostanze nocive può essere letale. Io fumavo, per rabbia (nell’agosto 2016 persi anche mio padre) e morale della favola mi han ricoverata con tanto di bombole di ossigeno al seguito. Non fumate, ve ne prego, e chiedete che non si fumi in casa o in ufficio (lo facessero all’aperto se è proprio inevitabile).
La dieta sana: le dritte sono poche e provo a indicarle tutte ma con la promessa di approfondirle poi singolarmente nelle prossime settimane.
- Consumate in abbondanza cereali integrali, legumi (ho scoperto i fagioli rossi e le lenticchie decorticate: che bontà!) verdure e frutta (che vi aiuteranno anche a sentirvi più sazie).
- Limitate i cibi calorici come gli zuccheri: il caffè amaro è ottimo- provare per credere- ma seproprio non riuscite a berlo senza zuccheri usate un dolcificante come lo sciroppo d’agave ma mai, mai prodotti ottenuti chimicamente come dolcificanti da dieta, aspartame. Il motto per ogni cosa da introdurre in quel tempio che è il nostro corpo è: quanto più vicino al naturale possibile.
- No alle carni conservate: i salumi, gli insaccati e evitate le carni rosse (se proprio le amate lasciatele una volta al mese) preferendo quelle bianche: coniglio, vitellino, pollo, tacchino ma cercate di comprarle dal pollivendolo o macellaio di fiducia che possano realmente garantirvene la provenienza. Perché è così importante? Riflettiamoci insieme. Molte di noi seguono una cura che abbatte gli ormoni (con inibitori dell’aromastasi) ma se da un lato provo ad abbatterli e dall’altro introduco col cibo nel mio corpo un alimento pompato da ormoni va da sé che sto vanificando la mia cura.

Prima di salutarvi però una semplice ma efficacissima raccomandazione: fate attività fisica. Che non significa iscriversi necessariamente in palestra (a meno che non vi piaccia) ma fare passeggiate, fare yoga dinamico (basta un tappetino e l’app youtube per avere a portata tanti eccellenti istruttori), salire dalle scale anziché dall’ascensore. Ma soprattutto ricordatevi di sorridere: siamo vive, siamo fenici rinate dalle nostre ceneri.
Iolanda Stella Corradino
Insegnante, scrittrice e giornalista
Paziente oncologica dal 2016