#NOFILTER: La bellezza senza filtri salverà l’autostima.
Se ci rifacciamo all’etimologia della parola, dobbiamo far riferimento al termine latino, “aestimare”, che significa “valutare”, nel duplice significato di “determinare il valore di….” e ”un’opinione su…”. Molti psicologi la definiscono come “concetto di sé”, “autopercezione”, “abilità personali”. Se dovessimo dare una definizione davvero concreta di “autostima” potremo dire che non è altro che la nostra auto-valutazione, ovvero come un soggetto valuta sé stesso, oppure ancora il valore personale che ci auto-attribuiamo ogni mattina, appena svegli. E’ un argomento che riguarda principalmente il mondo femminile, ma non solo.
Bellezza e psiche sono intrinsecamente legate. Un’anima bella dimora in un corpo radioso; la bellezza illumina la psiche e viceversa.
Nella cultura greca (Kalakagathia), come in quella dei popoli indiani Navajo, si utilizza una sola parola per indicare bellezza, bontà, benessere, armonia. In una visione decisamente nuova per noi occidentali e fortemente olistica, corpo e mente sono un tutt’uno, così come bellezza e bontà. Il corpo funziona come unicità, questo il motivo per cui la psicologia e le scienze che si occupano di estetica e benessere dovrebbero guardare all’intera persona, dovrebbero condurla verso un equilibrio salutare a 360 gradi.

Si parla tanto ed ovunque di bellezza e autostima: due termini ovviamente differenti eppure così legati perché se non c’è autostima non c’è bellezza, la quale è connessa al concetto di salute e all’idea di benessere. Quando c’è disarmonia tra le parti (cioè tra psiche e corpo) possiamo sembrare belle ma mai totalmente, in modo unitario, dato che ci stiamo concentrando più sull’esteriorità, cioè su come gli altri ci vedono e non su ciò che realmente siamo. Non si può essere belle senza avere una salute florida, ad esempio, come non si può essere sanissime fisicamente ma esser mentalmente in disequilibrio.
Chi possiede un’alta autostima generalmente tende a considerare le proprie buone qualità, ad apprezzarsi, anche considerando i propri limiti e i propri errori. Anche per quanto riguarda il corpo, sa osservarsi con uno sguardo benevolo, che consente di individuare e valorizzare i pregi, e minimizzare, nascondere i difetti.
Ma diciamo le cose come stanno: sono molte di più le persone che, a seguito di periodi di stress, lutto, rotture sentimentali, si vedono diverse, invecchiate, sciupate, spente.
Bellezza equivale a salute, la quale a sua volta significa energia che fluisce liberamente. Bellezza e autostima dunque, sono imprescindibili ed inseparabili. L’estetica olistica, che si sta diffondo sempre di più, parte dal concetto che la bellezza sia il frutto dell’armonia tra interiorità ed esteriorità. Dunque, è anche una questione di autostima.
Per quanto possa sembrare banale, non è poi così scontato apprezzare ciò che siamo per davvero, valorizzando i propri punti di forza, con pochi gesti quotidiani. Siamo troppo condizionati dall’ambiente esterno per poterci concentrare per davvero sulle nostre emozioni. Tuttavia il corpo non mente mai e la psiche si esprime attraverso di esso. In una ruga c’è tutto un mondo interiore da esplorare. Pertanto agire sul proprio stato emotivo, ascoltando ciò che il corpo e la psiche hanno da dirci è il primo passo per rafforzare l’autostima e per essere belle naturalmente.
Donne e ragazze famose, del cinema, in generale dello spettacolo, che si sottopongono ad esempio al lifting, spesso non sono più visivamente armoniche perché perdono di naturalezza prestandosi a trattamenti invasivi sul volto o sul corpo per piacere più che per piacersi oppure per paura di invecchiare. Ma si può essere belle naturalmente “operando” sulle diverse sfere, persino integrandole: dalla sana alimentazione all’aspetto emotivo, dal movimento ai trattamenti estetici naturali. Prendersi cura di sé in maniera olistica dovrebbe essere prima di tutto un piacere… Una carezza quotidiana e costante che ci diamo con amore. Questo concetto ricordiamolo non vale solo per le donne.
Ogni giorno siamo bombardati da filtri, correzioni, ritocchi che quando ci scontriamo con la dura ma autentica realtà delle cose ci sentiamo disorientati e, nei peggiori dei casi, inadeguati. Una sensazione avvertita da 1 donna italiana su 2, la quale, stando ai risultati di una recente ricerca, ammette di sentire la pressione negativa di immagini di silhouette apparentemente perfette diffuse dai social network. Immagini remote, irreali, in cui 7 ragazze e donne su 10 non si riconoscono, ma che inevitabilmente si trasformano in modelli da imitare in modo spasmodico e a cui aspirare.

È il fenomeno della «digital distortion», un nemico subdolo, silenzioso, figlio dell’attuale epoca dell’apparire, che si insinua nella vita reale delle persone, arrivando, nei casi più vulnerabili e sensibili, a sgretolare la loro personale autostima. Il confronto tra il proprio corpo e quello ritenuto universalmente valido e apprezzato a suon di like dalle comunità social apre infatti un divario enorme, colmato spesso solo da sentimenti di sfiducia, frustrazione, inadeguatezza. Il tutto senza distinzione di età visto che il fenomeno sembra allargarsi anche alle fasce più adulte, minando così anche la possibilità di distinzione tra le fasce anagrafiche. Conseguenze negative virali quanto l’idea che solo un corpo sempre curato e definito da determinate misure e taglie sia la chiave per l’accettazione universale.
L’esperienza femminile di continuare a subire la pressione psicologica del valore di sé associato ad una certa immagine estetica, nostro malgrado resiste quanto i possibili condizionamenti che ne conseguono. Per qualcuna infatti temere la propria inadeguatezza o il giudizio altrui rischia di irrobustire vere e proprie condizioni di disagio che possono produrre stress e addirittura concorrere a favorire vissuti di ansia e alterazioni del tono dell’umore, fino ad arrivare all’estremo con la manifestazione di patologie psichiche.
In una società in cui l’immagine è sempre più importante, nel tempo di Facebook, Instagram e simili purtroppo aumentano anche i disturbi dell’immagine corporea. Narcisismo, disturbi del comportamento alimentare, dismorfismo sono patologie sempre più frequenti. È, dunque, sempre più necessaria e utile la stretta collaborazione tra psicoterapia e professionisti dell’alimentazione, del benessere e di tecniche di rilassamento e di autoconsapevolezza. Sanare le ferite interiori, consolidare un sano assetto psichico, migliorare le condizioni esteriori garantisce il raggiungimento di un benessere totale. Si crea così una sinergia ottimale che consente alla persona nella sua interezza di diventare protagonista della propria vita.
Più percepiamo il nostro valore, più ci sentiamo “bravi”, auto-efficaci e consapevoli che i nostri pensieri, le nostre azioni ed i nostri risultati sono frutto di una crescita che è in continuo divenire, che non si ferma mai, che necessita di essere alimentata e curata.
Nel prossimo articolo vi elencherò una serie di tecniche utili per migliorare la propria autostima e dei consigli pratici usufruibili ed alla portata di tutti.
A cura della Dottoressa Serena Fioravanti
Neurobiologa e Biologa Nutrizionista
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